Il momento che stiamo vivendo è per la maggior parte di tutti noi una situazione epocale mai vissuta prima.
Ci vediamo confrontati con qualcosa di sconosciuto, qualcosa che infonde timore, che limita la nostra libertà e che per alcuni può essere addirittura causa di vuoti incolmabili. Il COVID19: un nemico invisibile da quanto piccolo, ma subdolo al punto di riuscire a cambiare il nostro modo di vivere, imponendoci una disciplina a molti fino ad ora sconosciuta ed a confrontarci con una realtà dura da accettare.
In tutto questo scenario drammatico e talvolta tristemente tragico, viene da chiedersi se sia conveniente o meno anche solo pensare di sottoporsi a trattamenti volti a migliorare il proprio aspetto fisico.
È una domanda comprensibilmente lecita.
A questo proposito credo occorra fare un passo indietro e chiedersi cosa sia realmente la medicina estetica.
Riassumendo la definizione ufficiale, possiamo dire che essa è ‘una branca medica che si occupa di migliorare la qualità della vita di chi vive un disagio per un inestetismo.
Si occupa anche della costruzione e della ricostruzione dell’equilibrio psicofisico dell’individuo sano, che può vivere con disagio la propria vita a causa di un inestetismo male accettato o che, più semplicemente, richiede regole gestionali di vita, suggerimenti ed interventi mirati al controllo del proprio invecchiamento, generale e cutaneo’.
Lo scopo primario è quello di mantenere negli anni una condizione fisica e mentale ottimale come espressione di un di benessere psicologico e fisico e non come assenza di malattia.
Da ciò si evince che la medicina estetica lavora anche a livello preventivo, andando a trattare con interventi mirati delle zone precise che preannunciano un possibile inestetismo legato all’invecchiamento.
Data questa definizione possiamo meglio comprendere come la missione della medicina estetica non sia pertanto fine a se stessa, ma agisce su un piano più complesso e profondo dell’individuo, prendendo in considerazione il benessere fisico ma soprattutto psicologico della persona.
Un corpo sano rispecchia sempre una mente sana.
Credere pertanto che la medicina e la chirurgia estetica siano qualcosa di assolutamente futile, frivolo, superfluo o dettato da un mero capriccio, il più delle volte non è corretto. Quest’ultime aiutano l’individuo ‘a piacersi’ di più, talvolta a meglio accettarsi e perfino ad accrescere la propria autostima migliorando la percezione di sé. Queste sensazioni sono certamente positive a livello psicologico e conseguentemente anche a livello fisico.
La vita è fatta di priorità. In questo momento particolare e difficile che il mondo intero si trova a dover affrontare, è corretto dare il giusto peso alle cose. Ma credo sia importante capire che la ricerca del benessere nella sua totalità è pienamente giustificabile ed è un diritto di tutti.